Strumenti di intervento in ambito nazionale

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Fin dal 2008 per le piante di interesse agronomico il MIPAAF con le Regioni e P.A. ha elaborato un Piano Nazionale sulla Biodiversità di interesse agricolo, con l’obiettivo generale di coordinare l’insieme delle iniziative di conservazione della biodiversità in agricoltura e introdurre un Sistema nazionale di tutela. A tutt’oggi non esiste un’iniziativa simile per le piante non-coltivate e si resta in attesa di proposte da parte del MATTM. Tuttavia, fin dal 2005, è stata costituita l’associazione di promozione sociale senza scopo di lucro denominata RIBES, con un’iniziativa che parte dal mondo dell’Università e delle Amministrazioni sul territorio (Regioni, Provincie, Parchi, Musei), oltre a privati. La Rete Italiana di Banche del germoplasma per la conservazione ex situ della flora spontanea italiana opera in 10 regioni e ha come scopo la conservazione delle specie spontanee più minacciate, con attività che favoriscano in futuro il loro rafforzamento in natura o la loro reintroduzione, ove scomparse. Inoltre, l’attenzione è rivolta anche alle specie spontanee non minacciate, che possono costituire una fonte di nuovi o ritrovati usi, senza intaccare le popolazioni naturali. In tal senso l’ISPRA ha recentemente incaricato la RIBES di stilare un inventario delle piante spontanee minacciate che siano già incluse in collezioni ex situ e cosa invece resta ancora da conservare in Italia. Questo dovrebbe essere il primo passo verso azioni concrete di conservazione delle specie selvatiche, che a breve dovrebbero essere oggetto anche di una apposita direttiva dell’UE, in fase di preparazione.