Riqualificazione Castagneti della Val Codera
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- Pubblicato Venerdì, 31 Maggio 2013 08:49
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Il progetto Riqualificazione ambientale e gestione degli habitat “Lande secche europee” e “Foreste di Castanea sativa” nel SIC/ZPS Val Codera” prevede l’attuazione di buone ed idonee pratiche selvi-colturali ed agronomiche, volte a favorire la conservazione degli habitat di interesse dell’Unione Europea, riferibili alla vegetazione xerica di tipo submediterraneo afferente all’habitat 4030 (All. I dir. 43/92/CEE), ed il recupero e la gestione delle formazioni a Castanea sativa, afferenti all’habitat 9260 (All. I dir. 43/92/CEE), presenti nella porzione occidentale del SIC/ZPS IT2040018 “Val Codera” (laterale in sinistra idrografica della Valchiavenna, in Provincia di Sondrio).
La realizzazione di tali azioni, per altro già prevista nello specifico Piano di Gestione del Sito, è finalizzata, nell’ottica del mantenimento di elevati valori di biodiversità, a migliorare la funzionalità ecologica complessiva dell’area, attraverso l’eradicazione delle specie alloctone invasive e il contenimento di specie arbustive ed arboree concorrenti per specie rare di valore conservazionistico (come la specie arbustiva mediterranea Cistus salviifolius), che sono un potenziale pericolo di degrado dei valori naturalistici degli habitat sopraindicati; si aumenterà, inoltre, la fruibilità turistica del Sito, nell’ottica dello sviluppo di forme di turismo ecocompatibile e dell’implementazione di una gestione territoriale funzionale al ripristino dei valori naturalistici dell’area.
L’ambito in cui si intende intervenire, definito dalla porzione occidentale del territorio tutelato dal SIC/ZPS IT2040018 “Val Codera”, ai sensi della Dir. 92/43/CEE e Dir. 79/09/CEE, risulta essere altamente significativo per la sua localizzazione, in quanto mette in connessione, sia dal punto di vista fisico che ecologico, la Val Codera con il fondovalle chiavennasco e il Lago di Novate Mezzola; ciò risulta di grande importanza anche nell’ottica di promuovere un miglioramento delle caratteristiche ambientali del corridoio ecologico, che mette in collegamento il SIC/ZPS IT2040018 “Val Codera” con i Siti di importanza comunitaria del Pian di Spagna (SIC/ZPS IT2040022 “Lago di Mezzola e Pian di Spagna”), della Valle dei Ratti (SIC IT2040023 “Valle dei Ratti” e ZPS IT2040602 “Valle dei Ratti-Cime di Gaiazzo) e della Val Masino (SIC IT2040019 “Bagni di Masino-Pizzo Badile”, SIC IT2040020 “Val di Mello-Piano di Preda Rossa” e ZPS IT2040601 “Bagni di Masino-Pizzo Badile-Val di Mello-Val Torrone-Piano di Preda Rossa"), nonché per le pregevoli caratteristiche floristiche, estetico-paesaggistiche e storico-culturali, definite dalla presenza delle formazioni vegetali ascrivibili agli habitat 4030 e 9260.
Questi habitat rappresentano, infatti, un elemento di pregio altamente caratterizzante, la cui conservazione nel contesto del SIC/ZPS IT2040018 “Val Codera”, attualmente minacciata, diviene una priorità, anche in relazione ai fenomeni di degrado e di regresso riscontrati a carico degli stessi a livello alpino e prealpino, a seguito dei cambiamenti sociali ed economici avvenuti in ambito rurale, a partire dall’ultimo dopoguerra, infatti, come noto a livello scientifico internazionale (Thuiller, 2007), il cambiamento dell’uso del suolo è attualmente il principale fattore di minaccia al livello globale per la conservazione della biodiversità nel suo complesso. Pertanto, in mancanza di positive azioni di conservazione, dovute indirettamente ad agricoltori, pastori, ecc., i Piani di Gestione delle Aree Protette devono prevedere interventi gestionali, che sortiscano gli stessi effetti.
Risulta necessario, pertanto, mettere in atto degli interventi di ripristino e miglioramento di tali habitat, volti a contrastare le criticità che li affliggono, le quali sono, appunto, definite principalmente dalla cessazione delle tradizionali pratiche agricole e selvi-colturali e dal contenimento dei fenomeni naturali di ringiovanimento del soprassuolo, con conseguente ingresso di specie alloctone invasive, l’evoluzione della vegetazione da arbustiva a boschiva e l’innesco di un processo di degrado e di banalizzazione floristica. In particolare la vegetazione a cisto (caratteristica pianta sub-mediterranea, presente al piede delle Alpi, ma molto localizzata), nel momento in cui il bosco avanza, viene lentamente ed inesorabilmente eliminata, in quanto specie amante di spazi aperti e caratterizzati da forte luminosità, banalizzando in tal modo la diversità ambientale. Del resto la stesa Dir. 92/43/CEE ha fatto la scelta di indicare come habitat di interesse per la Comunità Europea, oltre a quelli naturali, anche quelli seminaturali, che dipendono largamente dall’uomo e dalle sue attività, riconosciute spesso come fattore di stimolo e mantenimento della biodiversità.
Pertanto, gli interventi qui descritti hanno valore di azioni pilota, significative per il mantenimento dei predetti habitat a livello della regione biogeografica alpina.
Pochi sono infatti gli esempi di interventi eseguiti con fini conservazionistici, mentre i due habitat sono noti in vari siti, sia in Lombardia che in Piemonte.
Il presente progetto verrà cofinanziato dalla Comunità Montana Valchiavenna, ente gestore del SIC/ZPS IT2040023 “Valle dei Ratti”, nonché dei Siti limitrofi (SIC/ZPS IT2040022 “Lago di Mezzola e Pian di Spagna” e SIC IT2040023 “Valle dei Ratti”, ZPS IT2040023 “Valle dei Ratti-Cime di Gaiazzo), e, in parte minore, dall’Università degli Studi di Pavia, e coinvolgerà attivamente i maggiori portatori di interesse, rappresentati, nello specifico, dagli agricoltori della zona, oltre che, per i risultati, dagli Enti preposti alla conservazione delle aree della Rete Natura 2000 in Lombardia e Piemonte, in zona alpina.
L’interesse dimostrato per il progetto in questione è testimoniato da varie adesioni pervenute all’Ente capofila, la Comunità Montana Valchiavenna, da parte di associazioni di categoria, enti pubblici, associazioni ambientaliste e privati, in quanto portatori di interessi.
Gli interventi in progetto ricadono entro diversi siti ad elevata biodiversità e, in particolare, entro il territorio tutelato ai sensi della Dir. 92/43/CEE e Dir. 79/09/CEE, (Rete natura 2000), dove SIC e ZPS, sebbene istituiti su due basi normative diverse, sono completamente sovrapposti e inoltre rientrano nei confini del proposto Parco Regionale del Bernina - Disgrazia - Val Masino, previsto nel Piano Regionale delle aree regionali protette di cui alla l.r. 86/83, e all’interno del Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) “Val Codera”, proposto dal Comune di Novate Mezzola ai sensi della l.r. 86/83 ed in fase di riconoscimento presso la Provincia di Sondrio (ai sensi della l.r. 1/2000).
L'area interessata dagli interventi è poi attraversata dal sentiero Roma - Italia, già oggetto d’interesse ed intervento nell’ambito del progetto LIFE 2003 “Reticnet” (http://www.lifereticnet.it/italiano/home.htm), che ha visto la realizzazione di un “Sentiero LIFE delle Alpi Retiche”, che connettela Val Codera e le aree tutelate dalla Rete Natura 2000 ai SIC e alle ZPS delle valli limitrofe (Valle dei Ratti, Val Chiavenna, Val Masino) fino a giungere alla Val Malenco ed ha anche una direttrice in Svizzera.
Ci si aspetta che gli interventi migliorativi previsti negli habitat 4030 e 9260 aumentino l’attrattività turistica lungo questo importante sentiero, particolarmente suggestivo e panoramico, già noto e molto frequentato. Per favorirne la fruizione si metteranno in atto anche specifici interventi di valorizzazione (cartelli informativi, allestimento/sistemazione di punti di sosta).
Tra le azioni di progetto si prevedono anche forme strutturate di condivisione delle informazioni mediante pubblicazione di apposite pagine web, la produzione di materiale divulgativo come brochure e la realizzazione di incontri con il pubblico.
Questo progetto si aggiunge al progetto Cariplo, ormai positivamente concluso dalla CM Valchiavenna, dal titolo “Valorizzazione e tutela della biodiversità e dell’ecoturismo sostenibile del SIC/ZPS “Valle dei Ratti””, offrendo agli altri enti gestori di SIC in area alpina due buoni esempi di interventi gestionali da attuare per la conservazione di habitat e specie di interesse europeo.