THE CROP WILD RELATIVES PROJECT
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- Pubblicato Giovedì, 04 Novembre 2021 16:56
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The CWR project
Crop wild relatives are the wild ‘cousins’ of our cultivated crops. In the same way that the wolf is related to the dog, CWRs are related to our food plants. Crop wild relatives possess many valuable traits that are fairly easily identifiable, such as resistance to pests and diseases, salinity tolerance, and drought tolerance. However, scientists have also discovered valuable genetic diversity in crop wild relatives that is not only hidden, but also somewhat unexpected.
The project Adapting Agriculture to Climate Change: “Collecting, Protecting and Preparing Crop Wild Relatives” aims to collect important species of crop wild relatives, ensure their long-term conservation, and facilitate their use in breeding new, improved crops.
This 10-year project was launched in 2011 with US$50 million in funding from the Government of Norway. Managed by the Crop Trust with the Royal Botanic Gardens, Kew, the Project is implemented in partnership with national and international genebanks and plant breeding programs around the world.
Project activities
The project includes four main components: the prioritization of crop wild relatives based on a gap analysis, the collection of CWR in the field, CWR conservation in genebanks, and the use of CWR in pre-breeding efforts to prepare them for crop breeders.
Project activities are:
- Prioritization
- Collecting
- Conservation
- Information Systems
- Pre-breeding
- Evaluation
- Capacity Building
Project Crops
The project focuses on collecting the wild relatives of 29 priority crops. These have been selected based on their importance and occurrence on Annex 1 of the International Treaty on Plant Genetic Resources for Food and Agriculture
Project Partners
Collecting agreements have been signed with 24 countries. Use projects (pre-breeding and evaluation) involve almost 100 national and international partners in 43 countries.
The Project’s collecting efforts in Italy are being coordinated by the Department of Earth and Environmental Sciences of the University of Pavia (UNIPV-DSTA). Collectors from the University of Pavia will target crop wild relatives from eight wild genepools: alfalfa, barley, bread wheat, carrot, grasspea, oat, pea, and vetch. Collecting will take place during the project period of 2013-2015.
BBC WEBPAGE
http://www.bbc.co.uk/news/science-environment-23410177
APPROFONDIMENTI
Metodologie e strumenti di conservazione Ex situ
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- Pubblicato Lunedì, 23 Gennaio 2012 11:20
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Di fatto, l’uomo ha sfruttato la potenzialità dei semi di rimanere vitali nel tempo fin dall’era Neolitica (circa 10.000 anni fa), quando iniziò la coltura del grano. Il trasporto delle sementi, la possibilità di mantenere riserve e la creazione di nuove varietà hanno giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’agricoltura. Tuttavia, come ogni organismo vivente, anche i semi sono soggetti ad un certo grado di deterioramento nel tempo, più o meno rapido a seconda delle specie e dell’ambiente di conservazione. Per questo motivo, le collezioni di germoplasma sono da sempre state utilizzate e rinnovate frequentemente.
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Priorità di intervento in Italia
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- Pubblicato Lunedì, 23 Gennaio 2012 11:27
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Anche in Italia il fenomeno della scomparsa di specie è presente, seppur poco documentato. L’estinzione è dovuta storicamente all’uomo, soprattutto per la distruzione degli habitat, anche se attualmente questo fenomeno è molto meno importante. Paradossalmente, un’altra conseguenza negativa legata all’uomo è invece costituita dal cambiamento dell’uso del suolo, con l’abbandono di molte attività tradizionali. La Strategia Nazionale per la Biodiversità (MATTM, 2010) individua tra le principali minacce alla biodiversità a livello di specie e habitat “l’abbandono delle attività agricole tradizionali negli ambienti montani e sub-montani e semplificazione degli agro-ecosistemi negli ambienti collinari e di pianura”.
Strumenti di intervento in ambito nazionale
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- Pubblicato Lunedì, 23 Gennaio 2012 11:31
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Fin dal 2008 per le piante di interesse agronomico il MIPAAF con le Regioni e P.A. ha elaborato un Piano Nazionale sulla Biodiversità di interesse agricolo, con l’obiettivo generale di coordinare l’insieme delle iniziative di conservazione della biodiversità in agricoltura e introdurre un Sistema nazionale di tutela. A tutt’oggi non esiste un’iniziativa simile per le piante non-coltivate e si resta in attesa di proposte da parte del MATTM. Tuttavia, fin dal 2005, è stata costituita l’associazione di promozione sociale senza scopo di lucro denominata RIBES, con un’iniziativa che parte dal mondo dell’Università e delle Amministrazioni sul territorio (Regioni, Provincie, Parchi, Musei), oltre a privati.
La conservazione delle piante nella Banca del Germoplasma
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- Pubblicato Lunedì, 23 Gennaio 2012 11:17
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Nel mondo numerose specie vegetali spontanee si sono estinte negli ultimi due secoli e molte altre sono pesantemente minacciate di estinzione, soprattutto per cause antropiche. Nelle zone temperate la minaccia riguarda 4.500 specie su 85.000. La IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura) per evidenziare tale fenomeno pubblica periodicamente liste rosse per le piante a rischio. Per far fronte a questa allarmante perdita di biodiversità, finché possibile, le specie vanno conservate in situ, ovvero nel loro ambiente naturale di vita.
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