La banca dei semi a rischio per salvare piante e fiori

IN MISSIONE sull' Everest per salvare le piante che rischiano di scomparire. Protagonisti saranno i ricercatori del Cnr di Bergamo e della Banca del germoplasma delle piante lombarde di Pavia: hanno lavorato per mesi per ottenere i visti e fra pochi giorni partiranno. Raggiungeranno le valli alle pendici della montagna più alta del mondo per raccogliere i semi dei fiori rari che crescono in quelle zone, per poi conservarli, congelandoli, nei freezer della banca pavese. L' obiettivo è salvare dall' estinzione alcuni fiori del Nepal che potrebbero scomparire in tempi brevi. «La densità abitativa è in aumento e le piante mediche sono uno dei pochi sistemi di curaa disposizione delle popolazioni locali. I nepalesi ne raccolgono in grande quantità e il rischio che la flora si estingua c' è», spiega Graziano Rossi, professore dell' università di Pavia che gestisce la Banca del germoplasma delle piante lombarde. Rossi e alcuni scienziati del Cnr partiranno entro settembre. «Il progetto Everest è ancora in evoluzione - chiarisce Rossi - perché dialogare con le autorità nepalesi e riuscire a ottenere tutti i permessi per raccogliere le piante e portarle in Italia nonè per nulla semplice». Nata cinque anni fa, la Banca del germoplasma si trova all' interno del prestigioso orto botanico dell' università di Pavia e lavora freneticamente per essiccare e congelare a meno 18 gradi i semi di tutti i tipi di piante presenti nei prati, nei boschi e nelle paludi della regione. Saranno necessari ancora molti anni prima di poter raccogliere tutte le 3.200 specie presenti in Lombardia. Ad oggi ne sono state raccolte circa 800, di cui 200 in via di estinzione, un terzo delle 600 piante che rischiano di scomparire dai terreni lombardi. In origine la Banca era nata per conservare solo i semi di piante e fiori che crescono spontaneamente, poi la rapida estinzione di alcune specie coltivate ha reso necessaria anche la loro conservazione. Un esempio è quello del grano saraceno della Valtellina, con cui vengono realizzati i tradizionali pizzoccheri, considerato in via d' estinzione: «Oggi infatti le industrie alimentari che producono la pasta per i pizzoccheri utilizzano farine proveniente dall' Asia e dal Sud Africa - racconta Rossi - , rimangono solo pochie anziani agricoltori di Teglio, in provincia di Sondrio, che ogni anni producono una ridottissima quantità di vero grano saraceno made in Valtellina». Proprio la scomparsa degli agricoltori sta provocando la moria di alcuni prodotti tipici della regione, che potranno essere salvati e conservati solo grazie alla Banca del germoplasma. A causa dell' inquinamento dei corsi dei fiumi e dei laghi sono a rischio estinzione anche molte essenze acquatiche, come le felci, ma altrettanto in pericolo sono le orchidee terrestri per colpa della distruzione del loro habitat. L' altro obiettivo della Banca dei semi è di promuovere un uso sostenibile di alcuni vegetali che vengono raccolti in abbondanti quantità per uso officinale ed erboristico. «Per non lasciare i boschi e le montagne sprovvisti di queste preziose piante - racconta Rossi - è indispensabile conservare i semi e se necessario riportarli a nuova vita. Lo stesso principio vale per le piante destinate al verde pubblico, per quelle da giardino e per il recupero delle cave. Quando è necessario i semi vengono prelevati dalla banca, riprodotti e seminati nuovamente».

GLORIA RIVA