Gli angeli dei fiori

Più su, sempre più su sulla montagna, in una corsa contro il tempo, a trovare finalmente il grande freddo. Ma anche la montagna a un certo punto finisce, e queste specie di piante alpine, alla ricerca disperata dell' habitat per loro vitale che i cambiamenti climatici stanno velocemente modificando, dalla montagna, alla fine, vengono cacciate via. Specialiste di ambienti freddi, se il clima si riscalda troppo non sono più competitive. Scompaiono,e molte altre loro consorelle sono a rischio di estinzione. Uno studio, appena pubblicato sulla rivista Nature, ha provato quello che effettivamente avviene, dopo una ricerca sperimentale sul campo denominata Gloria, in sessanta montagne di tutta Europa, che sta tenendo sotto osservazione 764 specie a rischio. La prima del genere. Una stazione di osservazione è installata anche in Lombardia, sulle Alpi Orobie, per verificare quella che viene chiamata la termofilizzazione della flora alpina. Ed è stato anche un team di circa una decina di precari della ricerca, studentie dottorandi che fanno capo all' università di Pavia, a rendere possibile questo lavoro, grazie ai fondi del Parco delle Orobie. Sotto la lente d' ingrandimento hanno messo specie molto antiche ed esclusive: steno-endemiche, dicono i tecnici, cioè che esistono solo qui,e in nessuna altra parte del mondo. Isole di biodiversità risparmiate dall e glaciazioni, specializzatea vivere soprai 2mila metri, che rischiano di morire per l' innalzamento della temperatura, a loro fatale. «Quello che non ha potuto il ghiaccio ora può fare il caldo, 10mila anni dopo.A rischio di estinzione sono la linaria tonzigii e la saxifraga presolanensis, che ci sono solo sulle Orobie bergamasche, o il papaver alpinum o la silene elisabethae dal bellissimo fiore rosa, ma pure particolari tipi di primule e genziane», racconta Graziano Rossi, professore di Botanica ambientale e applicata all' università di Pavia, a capo del team, responsabile scientifico della Lombardy Seed Bank, la banca dei semi lombarda che tratta e stocca le sementi da salvare all' orto botanico di Pavia (un duplicato di ogni seme viene inviato anche alla super banca mondiale che fa capo a Kew Garden, in Inghilterra). Rossi parlerà proprio di questo argomento nel suo intervento previsto nella due giorni dell' Evolution Day che si terrà al museo di Storia naturale dal 10 al 12 febbraio, tra altri relatori internazionali, dalla Cina all' America (tutti gli incontri sono ad ingresso libero). Su alcune vette a quote diverse nelle Orobie bergamasche - Pizzo Arera, Ferrantino, Menna - i ricercatori hanno individuato le aree nelle quali crescono popolazioni di piante da monitorare. Sono state perimetrate in modo particolare, segnalando la concentrazione delle specie e tutti gli altri parametri necessari ai botanici. Lo stesso sistema usato per le montagne europee, esperimento iniziato nel 2001 con primo monitoraggio nel 2008. Il secondo ci sarà nel 2015 e in quella occasione anche le specie lombarde sotto osservazione, circa 200, entrate quindi nel progetto Gloria, diranno agli specialisti, numeri alla mano, se stanno scomparendo inesorabilmente dalle nostre montagne. Ma non dal mondo. I semi a rischio vengono raccolti per la conservazione del germoplasma. Messi ad essiccare grazie ad apposite apparecchiature, vengono poi congelati a -18 e quindi stoccati. Pronti a rigermogliare, appena il clima, da qualche parte nella terra, lo consentirà. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ANNA CIRILLO